Devo ancora metabolizzare. Là in campo, assieme a Stella, Maggy e Nina (una cavalla bardigiana e due pony), c’è un’asinella di 10 mesi.

Spaurita, piuttosto magra e spellacchiata. Per di più inseguita dalle tre maranteghe che prima che l’accettino nel branco dovranno farla patire.

E’ arrivata i primi giorni di marzo. Ma io l’ho incontrata a fine gennaio: un semplice annuncio sul muro di un vecchio mulino che vende sementi e cose di campagna, aveva attirato la mia attenzione.

“Vendesi asinella di 6 mesi con calesse” c’era scritto. Con calesse. Avevo avuto un sussulto. E chissà perché mi sono scritta il numero di telefono.
Il resto è venuto da sè, inevitabile. La visita alla piccola, che viveva quasi tutto il giorno in un box di 6 metri quadri con la mamma già incinta, l’incrocio dello sguardo, il cuore che mi piangeva.

E’ andata come doveva andare. Grazie a Francesca e al suo van Ford d’annata, Peggy Rosa domenica 3 marzo è arrivata a casa.

Si chiama Peggy per scelta di mia sorella: era il nome del primo cane di nostro padre.
Rosa: perché è un profumato invito alla primavera. E Peggy Rosa al momento è piuttosto puzzolente.

Vi parlerò molto di lei nelle prossime settimane. Quando imparerò a conoscerla.