La zoomafia che vive con noi

il

lavMentre leggevo il rapporto sulla zoomafia che la Lav ha messo a punto per il quattordicesimo anno, mi sono venute alla mente le immagini di un cavallo vittima delle corse clandestine.

Era il 2011, era a Palermo e il povero animale giaceva lungo la strada. Devastato da fratture multiple. Vi risparmio le immagini.

Le corse clandestine di cavalli hanno anche quest’anno numeri da bollettino di guerra: solo nel 2012 ci sono stati 16 interventi delle forze dell’ordine, 5 corse clandestine bloccate, 122 persone denunciate di cui 1 arrestata per reati connessi, 77 cavalli, un ippodromo abusivo, 13 stalle e due maneggi sequestrati, 4 i cavalli morti trovati per strada. Dal 1998, anno del primo rapporto Zoomafia, al 2012 compreso, sono state denunciate 3298 persone, sequestrati 1203 cavalli e bloccate 104 corse clandestine.

Anche quest’anno il rapporto è un lungo elenco di violenze, maltrattamenti, uccisioni. Sono centinaia di migliaia di animali ogni anno finiscono la loro vita nelle mani criminali della Zoomafia. Una piaga che non risparmia nessuno. E che segna un trend in ascesa.

lav-traffico-cuccioliC’è di tutto: dalle corse clandestine di cavalli e le truffe nell’ippica, dal business dei canili al traffico di cuccioli; dal contrabbando di fauna e il bracconaggio organizzato alle le macellazioni clandestine ; dalla pesca di frodo ai combattimenti tra cani e l’uso di animali a scopo intimidatorio o per lo spaccio di droga.

Nel 2012 nuovi e forti segnali hanno confermato in modo allarmante la ripresa dei combattimenti fra cani. Sono stati ritrovati cani con ferite da morsi o di cani morti con ferite vecchie e nuove riconducibili alle lotte. Purtroppo anche furti e rapimenti di cani di grossa taglia o di razze abitualmente usate nei combattimenti, sequestri di allevamenti di pit bull, pagine Internet o profili di Facebook che esaltano i cani da lotta.

Il Rapporto 2013 non si ferma qui. C’è molto di più in questi dati. C’è lo specchio di un mondo economicamente forte che catalizza migliaia di persone. E forse per questa ragione non ancora valutato in tutta la sua drammaticità.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...