
Emma non c’è più. Questa mattina è volata sul ponte per raggiungere la mamma Kora e l’amica gatta Zoe.
Non ce la faceva più. La sua agonia è durata un paio di settimane. Forse troppe per un tumore al cervello che le procurava un dolore intenso che lei, con forza, ci voleva nascondere.
Ha lottato in questi ultimi giorni perché fossero il più possibile normali. Anche se normali non lo erano affatto.
Questa mattina, con noi totalmente impreparati, se ne è andata. Silenziosa. In fondo serena, come è sempre stata. Una vita lunga dodici anni, iniziata qui in casa e conclusa qui in casa.
Ora riposa vicino al campo delle cavalle. Le fanno ombra un piccolo e generoso melograno, un giovane ginko biloba e una delle più belle fra le rose antiche, color del sole e dal profumo di pesca. Una rosa con il nome giusto: Lady Emma Hamilton.

Cara Emma ci mancherai. Sarà impossibile abituarci alla tua assenza. Piangeremo. Terremo accesa la radio. Alzeremo il volume. Abbracceremo il tuo amico Vittorio. Ti cercheremo nelle cuccia. Ci aspetteremo le tue feste gioiose a ogni rientro a casa. Ti compreremo un altro Pluto di gomma, uguale a quello che ora riposa con te. Il Pluto che tanto ti piaceva.
Ciao Emma cara.
Mi pareva di conoscerla Emma perchè da tempo leggo i post di chi viveva con lei (non mi piace il termine padrone). Ha avuto una lunga vita e sempre amata. Buon viaggio Emma e da lassù aiuta i tuoi compagni che non hanno la tua fortuna.
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Ciao Emma, salutaci mamma Kora e la gatta Zoe. Verrò a trovarti dove riposi ora con il tuo Pluto, vicino alle cavalle e a lady Hamilton. Ma tu vola alto, e sorridi a Macri e a noi tutti da lassù.
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