Lo vedo sempre sulla strada pedonale che da Vouliagmeni porta a Voula. Se ne sta sempre all’altezza degli ombrelloni verdi abbandonati al loro destino invernale.
Qualche volta è solo. Qualche volta in compagnia di una femmina color crème caramel, cicciona e pacifica.
Quando vede un cane che passa al guinzaglio del suo umano, lo segue per alcuni metri. Vorrebbe annusarlo, ma l’umano spesso lo caccia alzando la mano o la voce. E lui torna indietro con la coda fra le gambe.
Io lo guardo dalla spiaggia questo magnifico pastore tedesco che se ne vive insieme a tanti altri randagi qui nella penisola di Kavouri. L’abbiamo chiamato Bob.

Avrei voglia di raggiungerlo, ma la mia umana non vuole: devo starmene tranquilla perché presto mi opereranno al ginocchio. Crociato e rotula insieme.
Eppoi capisco che ha paura. Non Bob, ma la mia umana.
Anch’io non riesco a capire chi siano Bob e i suoi amici. Sono cani come me, ma sembrano altro. E’ come se non parlassimo la stessa lingua. Stessa specie, storie diverse. Così diverse da impedirci in qualche modo di riconoscerci. Eppure rizziamo il pelo entrambi. Muoviamo la coda entrambi. Ridiamo o ci incazziamo allo stesso modo entrambi.
Ma siamo diversi. Apparteniamo a due mondi che raramente si parlano.

Dicono che è dall’inizio della crisi economica che il problema dei cani randagi sia diventata un’emergenza in Grecia. Dicono che molti umani abbiano abbandonato i loro cani in giro per le città, sui monti, nelle isole. E loro, i cani, quelli che sono sopravvissuti, hanno imparato a cavarsela da soli.
Dicono che ce ne siano almeno due milioni per le strade della Grecia.
E che ogni tanto, come è successo poco prima delle Olimpiadi del 2004, vengono avvelenati in massa.
La maggior parte di questi cagnoni – un mix ben assortito fra cani da caccia, cani da pastore, segugi – non è sterilizzata. Nascono cuccioli che non conosceranno mai l’affetto di un umano. Cuccioli che spesso vengono travolti dalle macchine,che vengono avvelenati, uccisi da altri animali.
I più grandi, se sono fortunati, vengono “adottati” da un hotel, da un condominio, da una strada, da un quartiere. Bravi umani portano cibo e acqua. Qualcuno viene anche curato se ne ha bisogno.
Di loro ne riparleremo. Così come riparleremo di Bob, bellissimo pastore tedesco, che incontro ogni mattina.