Gito, il piccolo orango trovato in una scatola

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L’ hanno ritrovato così, chiuso in una scatola.

Gito
Gito

Sembrava quasi mummificato. Invece stava morendo lentamente, devastato dalla fame, dalla disidratazione e dalla rogna.

L’hanno ritrovato in quella scatola impregnata della sua urina, rannicchiato e con le braccine conserte. In attesa della morte.

Uccisa la madre, Gito (così è stato chiamato da coloro  di   International Animal Rescue che l’hanno salvato e che lo stanno curando) era stato venduto come “animale domestico” per circa 30 dollari.

Purtroppo la pratica dei baby orango come animali domestici (fino a quando non crescono troppo) è molto diffusa.

Lo scorso gennaio è stato scoperto un traffico in Russia con piccolo oranghi venduti via web, alcuni allevati in Russia (proprio per diventare animali domestici), altri portati via dalle loro foreste illegalmente.

Le foreste del Borneo, la casa di Gito, in questi mesi vengono devastate da incendi dolosi che vengono appiccati per fare spazio alle piantagioni di palma da olio.

La produzione di questo olio sta uccidendo tantissimi animali che si ritrovano con il loro habitat devastato, non sanno più dove andare e se non muoiono di stenti finiscono nelle mani di bracconieri o di commercianti di animali.

Un commento Aggiungi il tuo

  1. marilena2946 ha detto:

    E come sempre gli interessi, il denaro, il nostro ipertrofico “io” porta migliaia di creature alla sofferenza e alla morte. Per uno salvato 8anche se è vero che chi salva una vita salva il mondo), quanti moriranno di stenti, di fame, di crudeltà?

    "Mi piace"

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