Bruno, l’orso che avrebbe voluto vivere libero

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C’è uno zoo dimenticato nel Parco di Cavriglia, in provincia di Arezzo. Da troppi anni, per alcuni anche trenta, in questo luogo sono letteralmente detenute  diverse specie di animali, tra i quali un orso siberiano di nome Bruno, donato nel 1977 dalla ex URSS, al quale sono stati aggiunti nel tempo un bisonte americano, 17 macachi, capre, uno struzzo e altri animali.

La storia inizia con uno zoo progettato con i concetti degli anni Settanta: spazi angusti senza arricchimenti ambientali e nessuna considerazione per le esigenze degli animali che venivano solo alimentati e relegati al ruolo di attrazione.

La svolta avviene solo nel 2014 quando grazie a un attivista, la responsabile di LEAL sezione Arezzo Bruna Monami viene a conoscenza di questa situazione e interviene immediatamente.

ORSO Bruno
ORSO Bruno

Si confronta con il Comune di Cavriglia e anche il Sindaco si rende conto che lo zoo è un retaggio del passato e si sono dimostra disponibile a collaborare.

Ora la missione di chiudere lo zoo sta per arrivare a una felice conclusione grazie all’impegno e alla passione di Bruna Monami, coadiuvata da volontari e attivisti e uno staff di veterinari ed esperti che lavorano per restituire vita e dignità agli animali compresi i macachi: Artù, Mammolo, Pisolo, Cocis, Blitz. 17 in tutto, detenuti in una pietraia recintata all’interno del Parco.

Il bisonte Arturo
Il bisonte Arturo

“Un giorno, lo scorso anno – racconta Bruna Monami – monitorando le scimmie, ho visto i piccoli attaccati alla recinzione della pietraia: cercavano di afferrare con le loro manine delle foglie e dei rami che sbucavano dalla rete. Erano in un parco ma non avevano mai potuto toccare un albero. Mi sono commossa e ho capito che la ragione della mia vita era quella di spostare quei primati dalla loro prigione e regalare loro tutti gli alberi di cui hanno bisogno per giocare, arrampicarsi e nascondersi”.

A Bruno, il vecchio orso intristito e depresso dalla detenzione viene dedicato l’intero progetto che diventa ” Io sto con Bruno” che è anche una campagna di raccolta fondi che serviranno a Bruno ma anche a tutti i suoi compagni di sventura .

macachi Cocis
macachi Cocis

Nel frattempo, oggi, visto che Bruno è troppo anziano per essere trasferito, i volontari hanno ampliato la sua gabbia e creato per lui stimoli olfattivi e arricchimenti ambientali.

“La nostra associazione – spiega Gianmarco Prampolini presidente LEAL – è attiva da sempre per la chiusura di tutti gli zoo e quindi affronta con impegno la sfida di questa complessa operazione. Il trasferimento degli animali richiede operazioni lunghe e costose soprattutto per le scimmie che necessitano la competenza e la partecipazione di un team di veterinari e zoologi altamente qualificati”.

struzzo garibaldi
Lo struzzo Garibaldi

 

Un commento Aggiungi il tuo

  1. marilena2946 ha detto:

    Ecco questo, anche per me, è un segnale di speranza. Grazie

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