#Grecia /Aspettando “i giorni di Alcione” nel mare in tempesta

La notte ha portato meno dolori alla gamba e un vento terribile.

Come dice la mia umana, se hai consuetudine ad andare in giro in barca a vela, in particolare per l’Egeo, anche se sei protetta in una casa il vento porta nel tuo cuore e nelle tue viscere quel senso di inquietudine dal sapore ancestrale. Puoi chiamarla pure paura. Paura del vento e del mare.

Il mare è stato per tutto il giorno impetuoso. 30 nodi almeno soffiavano da nord ovest nel golfo di Glyfada. Il sole non è riuscito a scaldare l’aria neppure per quei cinque minuti di passeggiata che mi sono concessi. Rigorosamente in giardino. Guardo io verso il cancello sperando che gli umani capiscano che ho bisogno di vedere fuori. Ma loro girano sui tacchi e tornano verso le scale di casa.

Molto offesa e annoiata
Molto offesa e annoiata

Sono così brava che in salita le faccio da sola, in discesa l’umana mi sorregge con la pettorina così che non scivolo, come mi stava succedendo di fare. Insomma, ematoma a parte (quello qui sotto) mi sembra che sto migliorando.

Emergenza ematoma...ma ce lo aspettavamo
Emergenza ematoma…ma ce lo aspettavamo

Il mare impetuoso profuma di inverno. Il vento ci porta gli spruzzi sulle finestre. La Olga gatta ha provato a uscire ed è tornata subito dentro con tutto il pelo vaporoso che sembrava un vestito da sposa.

Eppure dovremmo già essere nei “giorni di Alcione”.

Si racconta che cuore dell’inverno, nella seconda parte di gennaio, qui in Grecia il clima diventa più mite e i giorni si riempiono finalmente di luce. Sono i “giorni di Alcione”.

Intesi per via dell’incontro fugace che ho fatto ieri là dove il giardino si tuffa sugli scogli e da qui in mare.  E’ lì che l’abbiamo intravisto con quei colori che si confondono con il mare.

Sugli scogli
Sugli scogli

Alcione deriva dall’alcedo, così lo chiamano qui il variopinto Martin pescatore . Da dove vengo io, la campagna trevigiana, vive e fa il nido sulle sponde dei fossi mentre qui in modo spericolato cova le proprie uova sugli scogli marini.

I primi giorni in cui lo si incontra dovrebbero annunciare la primavera. Previsione fallita almeno per oggi.

Come ogni storia qui in Grecia, Alcione alias Martin Pescatore si tuffa nel mito.

Secondo la mitologia, infatti, Alcione, bella figlia di Eolo, dio dei venti, viveva felice sulla spiaggia insieme al marito Ceice e la coppia si considerava così forte da paragonarsi a Zeus ed Era.

Questa mancanza di rispetto, come sempre succede nell’Olimpo,  fece infuriare Zeus, che trasformò Ceice in avvoltoio.

Disperata, Alcione cercò senza sosta il marito in mare. Lo fece così tanto che gli dèi si impietosirono e trasformarono anche lei in un uccello marino, che prese il suo nome. Alcione, il Martin pescatore.

Le sofferenza di Alcione, però, non finirono. Poiché deponeva le uova a metà inverno, e non in primavera come gli altri uccelli, le impetuose onde del mare gli portavano via le uova e spesso anche i pulcini prima che imparassero a volare e a mettersi in salvo dal mare.

Il pianto straziante della povera Alcione toccò il cuore di Zeus  che decise di creare 15 giorni di bella stagione proprio in gennaio mentre lei deponeva le uova.  E fu così che vento e mare furono calmati. E che l’aria sapeva di primavera mentre Alcione covava le uova e insegnava ai piccoli a volare.

Un piccolo uccellino, il Martin pescatore, che simboleggia serenità, calma e fedeltà coniugale. Sereni come il mare e il vento rappacificati per pochi giorni nel cuore dell’inverno. Fedeli come la femmina che quando il maschio invecchia e non può più volare,se lo carica sulle spalle e si prenda cura di lui fino alla morte.

Ma questo veloce uccello, che avevo imparato a conoscere nelle campagne di casa, grazie al fotoreporter greco Giorgos Moufatis, è diventato anche il simbolo del petrolio fuoriuscito dalla petroliera Agia Zoni lo scorso settembre e che aveva raggiungo le cose del Pireo, Glyfada, Voula.

Nessun colore quel giorno, ma solo un piccolo e irriconoscibile uccellino interamente coperto di liquido nero.

Il Martin pescatore salvato dal petrolio nel settembre 2017
Il Martin pescatore salvato dal petrolio nel settembre 2017

Moufatis lo aveva raccolto e affidato ad Anima, la Ong con sede nel centro di Atene che si occupa della protezione della fauna selvatica (il sito purtroppo è tutto in greco…) salvandogli la vita.

Mentre penso ad Alcione e al mio incontro, il mare e il vento infuriano. I giorni di Alcione sembrano lontani. La mia gamba è ancora rosa e io sono sempre più annoiata.

 

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...